giovedì 28 luglio 2011

Speranza

Ciao G.,
questa sera stavo cercando delle foto per questo diario, che magari un giorno leggerai.
Mi sono imbattuto in questa foto.
Guardala.
E' bella. A qualcuno piacerà per il mare, a qualcun altro per la bimba (o forse è un bambino, ma poco importa) ed il papà e per la gioia, la complicità, la vicinanza che questa foto induce a pensare.

A me ha colpito la bambina (o il bambino). Per la fiducia che ha nel papà. Fiducia che la (lo) farà volare, che la (lo) farà sognare, che non la (lo) lascerà cadere.
E mi vien in mente la nostra situazione.
Ogni tanto vorrei che tu potessi sentire il mio cuore, quello che io sento per te. Avrebbe molto più impatto di qualsiasi parola, perché sentiresti l'intensità e la sincerità del mio amore per te.
E so, sento che ti fideresti in questo modo.
Sapresti che sarei di fianco a te, per lasciarti fare la tua vita, le tue esperienze e che in ogni caso avresti il mio sostegno. Semplice, incondizionato.
Un po' come ora, nonostante questo mi abbia allontanato da te.
Vorrei tu potessi capire quanto l'amore che ho per te, quanto la sofferenze che io e tua madre ti abbiamo inflitto nel nostro stupido litigare, mi hanno indotto a lasciarti libera di scegliere. Libera anche di scegliere di non vedermi.

Vorrei chiederti una cosa però. Non pensare che l'abbia fatto per comodità, che l'abbia fatto perché era un percorso più facile.
Il prezzo di questa mia scelta è una dolorosa e intensa solitudine. Un dolorosa impossibilità di vederti diventare la ragazza e la donna che sarai.
Mi mancheranno dei pezzi, mi mancheranno dei percorsi.
I tuoi quasi dodici anni, non li vedrò mai.
Spero che questo servirà almeno a te ed a far sì che quei pezzi non manchino e non mancheranno a te.
Con tutto l'amore che ho per te
Papà

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